domenica, febbraio 17, 2008

Europa Unita: quella vera

Ho appena finito una telefonata al mio carissimo amico madrileno Jose. Volevo andare a Madrid per Real-Roma ma per motivi di lavoro non ce la farò. Ogni volta che telefono a Jose è splendido come ci sia quella bella confidenza che non è mai passata, che ti permette a distanza di tempo di parlare della propria vita, delle proprie novità in modo non banale, non scontato.
Così con tante altre persone: Xesus, Camille, Celine, Ruben, Teresa. (non citerò qui gli oltreoceano)

L'Europa unita, di cui parlava anche il Duca, è questo: avere nel proprio vissuto persone che vivono in contesti diversi (ma quanto in fondo se paragonati all'Asia?) ma con le quali condividi le stesse aspirazioni, gli stessi sentimenti, esperienze comuni.
Conoscere un estone ti avvicina immensamente a quello sperduto paese di cui magari hai sentito parlare di sfuggita in qualche libro o telegiornale. E ti porta a considerarlo un po' familiare, lo rende parte di te, ne influenza il tuo giudizio sull'Estonia.

Gli Stati Europei manterranno ancora a lungo il loro carattere nazionale, ma la strada tracciata ci porta inesorabilmente e giustamente verso un avvicinamento continuo, costante.
Non sarà un cammino semplice, ma ci permetterà di creare una vera entità politica unitaria, cosa che oggi non c'è.
A livello monetario il passo è stato compiuto, a livello economico si procede integrandosi via via (vedi energia, trasporti, ecc), ma quello che è cruciale per noi tutti è l'aspetto culturale.
Solo mescolandoci potremo compiutamente sentirci parte di uno stato più grande del nostro Stato nazionale; in questo senso una esperienza come l'Erasmus (o il vivere in un altro paese) è fondamentale per darci quell'apertura verso gli altri che, tra alcune generazioni, ci farà compiere il grande salto: ci sentiremo prima europei e poi italiani, così come noi oggi ci sentiamo prima italiani e poi lombardi.
Non era così ad inizio '900.

5 commenti:

Gnappo ha detto...

Tutto giusto tranne il finale: io non mi sento prima italiano e poi lombardo, proprio no. Prima palermitano e poi italiano semmai.
Polentùn

Anonimo ha detto...

"Conoscere un estone ti avvicina immensamente a quello sperduto paese di cui magari hai sentito parlare di sfuggita in qualche libro o telegiornale. E ti porta a considerarlo un po' familiare, lo rende parte di te"
Che bella riflessione, concordo in pieno con tutto il post! A me è successo proprio così: proprio con l'Estonia. E in Erasmus, tanto per restare in tema.
Ecco un caso in cui guardare al futuro non spaventa/sgomenta ma al contrario ti rende pieno di speranza.
anch'io forse mi sento prima "palermitana" e poi italiana, o almeno mi sentivo, prima cioè di trasferimi in lombardia, perchè in effetti ora mi sento anche un po' lombarda... Forse sono sulla buona strada :)
a.

Anonimo ha detto...

Non penso sia necessariamente positivo arrivare a sentirsi prima europei e poi italiani.
Prima italiani e poi europei sì, ma il contrario non mi convince, perchè alla fine, checchè se ne dica, si nasce con le radici piantate in una terra. Ed è difficile separarsene anche solo verbalmente per dire 'mi sento europeo'.
E poi ok, si può parlare in maniera non banale di se stessi con un europeo, ma non è che se parlo con un australiano o con un giapponese rischio di non essere capito o di avere esperienze di vita così diverse da rendere difficile una comunicazione efficace... No?

lancha2012 ha detto...

carlo, come ti dicevo ieri sera, mentre le nostre partner erano impegnate a dirsi le solite cazzate tra donne, per me col real rischiate di fare una brutta figura domani sera.
è vero che comunque siete una bella squadretta, ma il real è pur sempre il real.
ok, tra siena e real la differenza è tanta.
però... boh...

... poi sono le donne a dire cazzate...

Anonimo ha detto...

come diceva non solo Prodi, l'erasmus andrebbe reso obbligatorio!

Le nostre radici devono essere ben piantate in un millennio di storia comune, di storia europea.ù

grazie x la citazione, sono sempre d'accordo con te quando, citandomi, diventi d'accordo con me.

Viva LuiSsssSSSSssSS!