Mah! De Rerum Natura?
Siccome faccio il brillante e il finto intellettuale dei poveri, ieri sera sono andato a teatro con mia zia per vedere una splendida opera teatrale ispirata all'opera più importante del celebre Lucrezio, il De Rerum Natura.
Splendida opera teatrale? Mah!
Era al CRT, ma non al Teatro dell'Arte, cioè di fianco la Triennale, bensì al Salone, altra sede del CRT, vicino alla amena e fantasmagorica Piazza Abbiategrasso. Fin qui nulla di male, anzi è giusto che anche in periferia ci siano teatri e cinema, sebbene sia piuttosto difficile trovarli in realtà.
Siamo arrivati con largo anticipo, quindi non c'era praticamente nessuno. Entriamo nella corte esterna, ma non riusciamo a trovare facilmente la sala: questo benedetto Salone è ricavato dentro un comprensorio che secondo me è una ex scuola, in cui si ritrovano palestre, corsi di lingue e varie. Tra le varie anche il teatro. Era come essere all'entrata del Vittorini, solo che invece di arrivare in Auditorium si giungeva al "foyer" del teatro. Lì nessuno a parte i due tipi del teatro. Comunque dopo un po' arriva qualcuno e, sebbene in ritardo, aprono la sala e noi spettatori possiamo accomodarci. Spettatori???? Ma se eravamo una classe di scuola! 20, massimo 22, accampati su delle panche di plastica con tanto di schienale, messe però a salire per garantire a tutti la giusta visuale. Faceva un po' ridere, però è stato divertente. Comincia lo spettacolo e una voce fuori campo parla, mentre intanto una delle due attrici corre in cerchio sul palco, cioè lo spiazzo che c'era davanti alle panche. Non scherzo, è andata avanti così per 5 minuti! Alla fine secondo me stava per stramazzare al suolo...
Comunque erano solo due attrici in scena, abbastanza pazzerelle entrambe. Spettacolo molto fisico, si sono spruzzate acqua addosso, hanno spaccato piatti, si sono versate latte addosso, si sono cosparse di vernice rossa a simboleggiare il sacrificio umano (?), urlavano, una si è messa a parlare con un pesce per rappresentare la condizione umana d'ignoranza e superstizione, hanno fatto di tutto. Alla fine erano conciate da buttare via. Lo spettacolo è durato un'ora scorsa, ma la doccia che si dovevano fare loro sarà durata almeno due ore.
Al di là della particolarità dello spettacolo, che mi ha fatto parecchio sorridere, non sono riuscito molto a seguirle. Mi è sembrato un po' troppo frammentario, i passi di Lucrezio che una delle due declamava, peraltro molto bene, non sono riuscito a legarli alle loro azioni in scena. Erano delle pillole di saggezza che non riuscivi ad apprezzare ed interiorizzare a sufficienza.
Vabbè pazienza, almeno mi rimarranno impresse per la sconclusionatezza dello spettacolo!
Splendida opera teatrale? Mah!
Era al CRT, ma non al Teatro dell'Arte, cioè di fianco la Triennale, bensì al Salone, altra sede del CRT, vicino alla amena e fantasmagorica Piazza Abbiategrasso. Fin qui nulla di male, anzi è giusto che anche in periferia ci siano teatri e cinema, sebbene sia piuttosto difficile trovarli in realtà.
Siamo arrivati con largo anticipo, quindi non c'era praticamente nessuno. Entriamo nella corte esterna, ma non riusciamo a trovare facilmente la sala: questo benedetto Salone è ricavato dentro un comprensorio che secondo me è una ex scuola, in cui si ritrovano palestre, corsi di lingue e varie. Tra le varie anche il teatro. Era come essere all'entrata del Vittorini, solo che invece di arrivare in Auditorium si giungeva al "foyer" del teatro. Lì nessuno a parte i due tipi del teatro. Comunque dopo un po' arriva qualcuno e, sebbene in ritardo, aprono la sala e noi spettatori possiamo accomodarci. Spettatori???? Ma se eravamo una classe di scuola! 20, massimo 22, accampati su delle panche di plastica con tanto di schienale, messe però a salire per garantire a tutti la giusta visuale. Faceva un po' ridere, però è stato divertente. Comincia lo spettacolo e una voce fuori campo parla, mentre intanto una delle due attrici corre in cerchio sul palco, cioè lo spiazzo che c'era davanti alle panche. Non scherzo, è andata avanti così per 5 minuti! Alla fine secondo me stava per stramazzare al suolo...
Comunque erano solo due attrici in scena, abbastanza pazzerelle entrambe. Spettacolo molto fisico, si sono spruzzate acqua addosso, hanno spaccato piatti, si sono versate latte addosso, si sono cosparse di vernice rossa a simboleggiare il sacrificio umano (?), urlavano, una si è messa a parlare con un pesce per rappresentare la condizione umana d'ignoranza e superstizione, hanno fatto di tutto. Alla fine erano conciate da buttare via. Lo spettacolo è durato un'ora scorsa, ma la doccia che si dovevano fare loro sarà durata almeno due ore.
Al di là della particolarità dello spettacolo, che mi ha fatto parecchio sorridere, non sono riuscito molto a seguirle. Mi è sembrato un po' troppo frammentario, i passi di Lucrezio che una delle due declamava, peraltro molto bene, non sono riuscito a legarli alle loro azioni in scena. Erano delle pillole di saggezza che non riuscivi ad apprezzare ed interiorizzare a sufficienza.
Vabbè pazienza, almeno mi rimarranno impresse per la sconclusionatezza dello spettacolo!
6 commenti:
"anzi è giusto che anche in periferia ci siano teatri e cinema"
cinemi, si dice CINEMI!
ps. stasera mi spieghi bene cosa sia un comprensorio, così io do a te e tu dai a me. Scambio culturale reciproco.
non hanno iniziato pure a lottare nel fango? di solito dopo lo spettacolo dell'acqua e della vernice passano al fango..
tu comunque continua a chiamarlo "teatro", carlo..
ahahahahahahahahah... bonnie, sei l nuovo jerry calà!!
Voglio Ballerazzi!!!
chi l'ha scritta sta roba?
qualcuno che non sa che "fayyna" con due Y è il nome del suo blog. Un blog può avere una ragazza? vabè Carcarlo non dargli retta, anzi come promesso non lascerò più commenti sui blog, sono successi già troppi casini..
ciaooo
...anche se su ballerazzi... un pensierino ce lo farei!
ps. scherzo fay
pps. ozrehcs ehc orev è non
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