sabato, gennaio 12, 2008

Appunti di viaggio egiziani

Ecco, dopo quasi due settimane torno a scrivere.
Sono in un ostello del Cairo, con una linea wireless presa a sbafo con il portatile (udu!). Il Cairo, perché? Per lavoro, di base. So che nessuno ci crederà (eheh!) ma per tre giorni abbiamo lavorato in un impianto industriale. Ovviamente poi abbiamo sfruttato la cosa ed eccoci qui a passare dalle piramidi al museo egizio, dal bazar Khalili alle moschee.
E' una città strana, contraddittoria, ma affascinante. Traffico ipercaotico, pedoni pazzi, acchiappaturisti sempre al lavoro, ma anche tanta ospitalità e spontaneità. E' apparentemente ferma agli anni '50 se si entra nel Museo Egizio, sembra una favela nei quartieri verso la Cittadella, ma poi mostra anche segni di grande modernità.
La gente è molto ospitale, anche se per un turista a volte è faticoso continuare a dire no a tutti quelli che vogliono venderti roba. Contrattare sui prezzi è fondamentale e pure divertente.
Ieri sera con Dario e Alessandro parlavamo di come sia la cultura egiziana, a tratti liberale, a tratti troppo restrittiva per noi occidentali. Ma per capire davvero bisognerebbe abitarci per un po'.
PS: Samuel non c'era cavoli, e la pizza che una volta ho mangiato (mannaggia agli altri) faceva schifo!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao henry and stefanooh!

Anonimo ha detto...

dovevi andare al negozio di VENDO ORO del fratello di samuel e contrattare il prezzo di un faraone d'oro da usare come premio per il vincitore del fanto

Anonimo ha detto...

vedi di tornare in Italia e smettila di far turismo a spese nostre!

Anonimo ha detto...

postilla al mio commento:

premio per DIEGO, che con oggi si assicura il fanto 2007-08 in via ufficiale

théo ha detto...

carlo manifestati cazzooooooo

Anonimo ha detto...

ebbasta appunti di viaggio aggiorna dì qualcosa!