Il milanese del futuro
In metropolitana ho osservato un ragazzo che era seduto di fronte a me:
lineamenti orientaleggianti
ipod nelle orecchie
borsa a tracolla di armani
vestito stilosamente
sui 18 anni penso
Ho pensato: è il prototipo del milanese del futuro.
Futuro molto prossimo, già quasi presente ormai.
L'immigrazione cambia la nostra società, le scuole sono miscugli di tradizioni diverse.
Noi siamo tra i milanesi più milanesi che ci siano, nonostante le nostre origini italiane mischiate. Io ho alle spalle una nonna nata e vissuta a Milano, un nonno trentino che ha vissuto la sua vita adulta a Milano e mamma nata e vissuta qui. Dalla parte paterna giriamo attorno a Palermo, nonostante mio padre viva in Lombardia ormai da più di 30 anni.
Esempi come il mio ce n'è a bizzeffe, dalla Puglia, alle Marche, dall'Emilia al Friuli, chi può dirsi milanese in toto? Quasi nessuno, oggi.
Domani davvero nessuno, probabilmente.
Noi possiamo e DOBBIAMO considerarci davvero custodi delle tradizioni della nostra città, sperando che queste assorbano gli elementi positivi di ciò che giunge da fuori, senza esserne distrutte.
lineamenti orientaleggianti
ipod nelle orecchie
borsa a tracolla di armani
vestito stilosamente
sui 18 anni penso
Ho pensato: è il prototipo del milanese del futuro.
Futuro molto prossimo, già quasi presente ormai.
L'immigrazione cambia la nostra società, le scuole sono miscugli di tradizioni diverse.
Noi siamo tra i milanesi più milanesi che ci siano, nonostante le nostre origini italiane mischiate. Io ho alle spalle una nonna nata e vissuta a Milano, un nonno trentino che ha vissuto la sua vita adulta a Milano e mamma nata e vissuta qui. Dalla parte paterna giriamo attorno a Palermo, nonostante mio padre viva in Lombardia ormai da più di 30 anni.
Esempi come il mio ce n'è a bizzeffe, dalla Puglia, alle Marche, dall'Emilia al Friuli, chi può dirsi milanese in toto? Quasi nessuno, oggi.
Domani davvero nessuno, probabilmente.
Noi possiamo e DOBBIAMO considerarci davvero custodi delle tradizioni della nostra città, sperando che queste assorbano gli elementi positivi di ciò che giunge da fuori, senza esserne distrutte.
6 commenti:
carlo, sinceramente mi sembra tutto nella norma e nella natura.
Se tu incontrassi una bella cavallona australiana (e sappiamo che l'hai pure incontrata di recente), te ne innamorassi, e volessi aiutarla a mettere al mondo 3 bei bimbi italocanguri, non lo faresti?
Metti che tu trovassi poi lavoro a parigi, e dovessi trasferirtivicisi (prima del parto del primo baby ovviamente), non lo faresti?
quindi, concludendo, i 3 miniballeri nascerebbero entrantre a parigi (francia, mica cazzi), avendo padre italiano e madre cavallonaustraliana.
Sti 3 pirla andrebbero in giro in t-shirt "straparigi" e bermuda al ginocchio e con un sacchetto della spesa in mano (contenente uno stereo... niente ipod per i miniballeri).
Cioè, magari i parigini si domanderebbero: "oh, ma sti pirla di chi cazzo sono figli? Qua siamo a parigi, i parigini che fine hanno fatto?"
Tu che gli risponderesti?
Quindi, ho capito che la tua non è un'accusa all'immigrazione ma solo una constatazione, però è normale.
Cioè gli extranegri vengono a milano (in italia in generale diciamo) perchè è uno dei paesi più belli d'europa e perchè la legge italiana glielo "consente". I trasgressori poi non vengono nemmeno frustati, quindi... è il loro paradiso (ovviamente anche i trasgressori italiani non vengono frustati... bah).
Concludendo davvero stavolta, quand'è che ti sposi e ti trasferisci all'estero?
Pietrus, là negli US and A che aria si respira?
carlo le lauree ti han dato alla testa
entrantre è ECCEZZIONALE (con 2 ZZ)
Sì, è tutto nella norma, ma a volte bisogna parlare della realtà attorno a noi, la semplice constatazione silenziosa spesso non è molto consapevole.
So che volete che mi levi dalle balle andando via da Milano, ma per ora resto e rompo il più possibile, eheh!
Fay, che c'è di male in questo post?
E in quello della Roma?
Sei quantomeno indelicato nei miei confronti...
parl per tì, barbùn!
mi sunt milanes al cent per cent
Non sono molto attendibile per una discussione sull'immigrazione negli US. Io abito (ancora per poco) nella profonda provincia americana (Virginia). Qui 30 anni fa i neri sedevano ancora in fondo al pulmann. Quindi sono tutti bianchi, e i neri che ci sono non sono solitamente più che uscieri. Asiatici ce ne sono ma credo che in percentuale siano molti di più nelle città italiane.
Il discorso cambia un pò nelle grandi città. New York ormai ha 4 quartieri di Manhattan che sono una piccola Pechino. Si parla solo il cinese incredibilmente, e per dire nelle edicole si trovano solo giornali in cinese e non in inglese. L'ultima volta che ci sono stato (dicembre) sono stato nell'ultima via che apparteneva alla vecchia Little Italy (ormai inglobata da China Town), che è stata chiusa al traffico ed è tenuta dal Comune come una reliquia. Questo riguarda le grandi città sulla costa est.
Per quanto riguarda la Costa ovest il discorso cambia un pò, perchè anche nelle grandi città di asiatici ce ne sono di meno. San Francisco è una bellissima città con il più grosso quartiere italiano che abbia mai visto in un paese estero.
Quindi in generale direi che l'immigrazione è più controllata, però è anche molto più facile controllarla.
ma pure a little italy ci sono albanesi, egiziani e zingaroua?
no perchè se non ci fossero che cazzo di little italy sarebbe?
comunque quando andavo alle elementari mi ricordo che il pericolo erano i "marocchini". Cazzo se ora non ci fossero i marocchini milano non andrebbe avanti.
E poi dove li mettiamo i mitici sudamericani boliviani ecuadoregni che si accoltellano ogni sera fuori dalle discoteche?
ma che miti sono?
se non ci fossero loro..
ah, cazzo: balleraus, senza sti negretti il kebab te lo sogneresti (e forse staresti male comunque)!
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