domenica, ottobre 12, 2008

Bike Sharing milanese e sviluppo della bicicletta

A marzo è stato annunciato, ma finora non se ne è vista traccia. E' di due giorni fa la notizia che il TAR ha bocciato il ricorso presentato da una società spagnola esclusa dalla gara. Pare quindi che la vincitrice, la americana Clear Channel, potrà continuare i lavori parzialmente intrapresi e fare partire davvero il bike sharing, che potrebbe avere tanto successo in una città come Milano (che ha sì pochissime piste ciclabili, ma è piatta, relativamente poco estesa (10 km2) e concentra in una area limitata i maggiori centri di interesse).
Vedremo.
Intanto dobbiamo far sì che le piste ciclabili comincino davvero ad essere ampliate e costruite, così come annunciato per il progetto dei famosi "Raggi Verdi".
Di recente ci sono state polemiche su uno di questi percorsi (Duomo-Brera-Porta Nuova), che è già stato bloccato per i problemi che avrebbe causato al traffico automobilistico.
E' inutile fare demagogia, di problemi se ne creano introducendo piste ciclabili in un centro storico tendenzialmente stretto.
Ma a mio parere si possono trovare senza troppi problemi soluzioni efficaci per fare coesistere il traffico automobilistico e quello ciclistico.
Nei casi in cui questo fosse davvero impossibile, privilegiamo la bicicletta!
Perché?
Perché decongestiona la città, non inquina ed è un mezzo conveniente. Difatti già oggi sui percorsi medio-brevi (fino a 5-10 km) la bicicletta è quasi sempre vantaggiosa nei confronti dell'automobile sia in termini economici che di tempo.
Dobbiamo farla diventare anche comoda, visto che la rete attuale non facilita l'uso di questo mezzo.
Leggetevi questo interessante libro che ho letto qualche anno fa: risale a circa 30 anni fa ed analizza con grande attenzione i vantaggi che comporta l'uso della bici. Non condivido tutto ciò che l'autore sostiene, ma è un punto di vista che vale la pena di assumere, per capire quello che vogliamo fare della nostra mobilità.

6 commenti:

lancha2012 ha detto...

ciao carlo.

dunque te lo dico subito: io il libro non lo leggerò.
a, perchè sono un barbone e non compro libri.
b, perchè non so manco leggere.

ho letto il tuo post e mi trovo d'accordo solo in parte, perchè se è vero che la bici non inquina ed educa il corpo umano a una vita sportiva, è pur vero che mia nonna morirebbe dopo 7 pedalate.
che poi mia nonna non sa manco andarci in bici.

vabè, ma questo è un altro discorso, perchè il problema principale della bici a milano è un altro: la bici te la fottono.

è capitato recentemente a un amico, circa un paio di anni fa.
usciva da un locale e la bici era sparita.

sì ok, anche le auto spariscono.
e infatti dove voglio arrivare? qua: zero auto in centro, solo tram e autobus!!!

e ora dimmi: chi cazzo te lo fotte un tram?

in bici puoi andarci al parco di trenno, al parco solari, al parco delle cave e al parco puttana.

quindi, io dico che una situazione di questo tipo (dove nella zona gialla è vietato entrare in auto) non sarebbe indelicata.

lancha2012 ha detto...

ma solo io commento qua dentro?
ahò!

lancha2012 ha detto...

evidentemente sì.

théo ha detto...

robi ma se ho capito bene di cosa parla carlo, la bici non te la possono fregare perché non è tua, la affitti mettendo una cauzione in modo che se sparisce se la tengono. l'ho vista anche a siviglia, cioé se lo fanno gli spagnoli (che poi mi sono reso conto che ci hanno superato in tutto e per tutto, quindi ritiro il mio "se lo fanno gli spagnoli")

lancha2012 ha detto...

teo non mi contraddire, grazie.

guarda che chiamo tat, eh?!?

théo ha detto...

oddio no!