Riflessioni Europee
Rientrando a casa mi è successo un incredibol che racconterò a breve nella sede opportuna; a margine di questo incredibol ho ripensato a una riflessione fatta qualche tempo fa, che vi sottopongo.
A volte mi è capitato di parlare con persone straniere del mio paese, della mia città. L'opinione che ne hanno gli stranieri è credo piuttosto interessante perché scevra da condizionamenti regionali o campanilistici, derivante dal vissuto più che da altro. In definitiva credo la si possa definire più ingenua e spontanea rispetto alla visione che un italiano può avere del proprio paese. Se l'esperienza in Italia di uno straniero è relativamente breve rimane soprattutto l'ingenuità, se invece vi soggiorna per parecchio, riesce a farsi una idea più precisa del contesto nel quale vive.
Al di là di questa breve introduzione quello che mi aveva colpito era stato parlare tempo fa con una ragazza spagnola che abita e lavora a Milano: ha criticato praticamente tutto, dai mezzi pubblici senza aria condizionata e che funzionano male, allo stato di stasi, stallo che si percepisce nella società italiana.
Senza voler fare una lunga analisi di queste critiche, alcune delle cose che diceva erano purtoppo abbastanza azzeccate.
Ora io dico: sentirsi criticare da persone che vengono da un'altra Nazione non dovrebbe risvegliare in Noi Italiani un po' di orgoglio?
Purtroppo per svecchiare mentalmente e socialmente la nostra società pare non servire quasi nulla: appelli alla serietà, alla laboriosità (vedi Ichino sulle Pubbliche Amministrazioni ad esempio), sentimenti popolari sparsi qua e là di ribellione nei confronti del generale lassismo.
Che un po' di orgoglio nazionale possa aiutarci?
O più che di orgoglio dovrei parlare di sentimento di astio verso chi ci critica (gli stranieri in questo caso)?
Va bene tutto, la nostra società non ha più molto tempo per cercare di migliorare.
Siamo sull'orlo del baratro della mediocrità più nera, rischiamo seriamente di diventare ciò che oggi è la Polonia (con tutto il rispetto per la Polonia di oggi, ci mancherebbe).
Propongo di fare ascoltare giornalmente ai nostri amministratori pubblici (dai Comuni al Parlamento) ciò che di Noi pensano stranieri quali francesi, spagnoli, tedeschi, inglesi, ecc
Allora sì che ci verrebbe voglia di lavorare sul serio e dimostrare agli altri che non siamo poi così mediocri.
Sto delirando?
A volte mi è capitato di parlare con persone straniere del mio paese, della mia città. L'opinione che ne hanno gli stranieri è credo piuttosto interessante perché scevra da condizionamenti regionali o campanilistici, derivante dal vissuto più che da altro. In definitiva credo la si possa definire più ingenua e spontanea rispetto alla visione che un italiano può avere del proprio paese. Se l'esperienza in Italia di uno straniero è relativamente breve rimane soprattutto l'ingenuità, se invece vi soggiorna per parecchio, riesce a farsi una idea più precisa del contesto nel quale vive.
Al di là di questa breve introduzione quello che mi aveva colpito era stato parlare tempo fa con una ragazza spagnola che abita e lavora a Milano: ha criticato praticamente tutto, dai mezzi pubblici senza aria condizionata e che funzionano male, allo stato di stasi, stallo che si percepisce nella società italiana.
Senza voler fare una lunga analisi di queste critiche, alcune delle cose che diceva erano purtoppo abbastanza azzeccate.
Ora io dico: sentirsi criticare da persone che vengono da un'altra Nazione non dovrebbe risvegliare in Noi Italiani un po' di orgoglio?
Purtroppo per svecchiare mentalmente e socialmente la nostra società pare non servire quasi nulla: appelli alla serietà, alla laboriosità (vedi Ichino sulle Pubbliche Amministrazioni ad esempio), sentimenti popolari sparsi qua e là di ribellione nei confronti del generale lassismo.
Che un po' di orgoglio nazionale possa aiutarci?
O più che di orgoglio dovrei parlare di sentimento di astio verso chi ci critica (gli stranieri in questo caso)?
Va bene tutto, la nostra società non ha più molto tempo per cercare di migliorare.
Siamo sull'orlo del baratro della mediocrità più nera, rischiamo seriamente di diventare ciò che oggi è la Polonia (con tutto il rispetto per la Polonia di oggi, ci mancherebbe).
Propongo di fare ascoltare giornalmente ai nostri amministratori pubblici (dai Comuni al Parlamento) ciò che di Noi pensano stranieri quali francesi, spagnoli, tedeschi, inglesi, ecc
Allora sì che ci verrebbe voglia di lavorare sul serio e dimostrare agli altri che non siamo poi così mediocri.
Sto delirando?
10 commenti:
si
mah guarda, ognuno ha i suoi pregi e suoi difetti. è anche vero che gli stranieri vanno per stereotipi e generalizzazioni.
è chiaro che quando vedi e senti la sigla del tg1, e poi la compari con la CNN, fai davvero la figura della polonia, lo pensavo giusto ieri.
chiaro anche che MINIMO altre 2 linee metropolitane a milano servono
per me basta qualche miglioramento incrementale.
un cambiamento radicale non ci sarà mai.
almeno fino alla prossima rivoluzione.
la MM4 sansiro-piazzaleonardo lo piacerebbe alla pellese
Eeeeehhhh
Adesso bastano 2 settimane di lavoro per farti già sentire parte dell'Italia che produce!!!
ahahhahhh
"L'opinione che ne hanno gli stranieri è credo piuttosto interessante perché scevra da condizionamenti regionali o campanilistici, derivante dal vissuto più che da altro
Chiiiiiiiii???? Echièè?????
Carlo, noi siamo troppo ignoranti per certi discorsi!! E metti la foto di una bella maialona che ci divertiamo pure noi...
senti sempre quelle vocine, eh?
Aiuto, ho l'impressione di cominciare a capire che faccio parte di una stirpe troppo intelligenteee, aiutooo xfortuna andrea abbassa la media di intelligenza!
carlo come dicevo a robbi in msn... te diresti mai cose belle della cultura inglese, mangiano male, non vedono mai il sole, e nn usano il bidet...
le francesi non si depilano le ascelle...
gli spagnoli non si fanno le sopracciglia..
insomme nn si puo avere tutto dalla vita
volevo scrivere qualcosa di serio ma quel senti sempre le vocine mi ha spiazzato ahahaah
Potrei dire tante cose.
Agli spagnoli ricorda che
1. noi siamo (eravamo) nel G7, loro no.
2. la Lombardia è la seconda regione + ricca e sviluppata d'Europa (dietro baden-Wurttemberg, ma davanti a TUTTE le altre) e che Piemonte ed Emilia Romagna sono nelle prime 10.
3. la democrazia italiana ha 60 anni, la loro molti meno.
Ma a parte risposte stizzite, noi tendiamo a piangerci addosso troppe volte perché il nostro welfare e la nostra Costituzione sono decisamente migliori di quelli francesi (oltralpe sono fermi a Mitterand), gli spagnoli fuori da Barcelona e Madrid hanno TUTTE le regioni obiettivo 1, come il nostro Mezzogiorno e come la Germania Est.
In sintesi, impariamo ad essere meno provinciali e capire che noi abbiamo mille difetti, ma gli altri non ne hanno di meno (noi la Mafia, ma nei Paesi Baschi c'è la stessa storia... solo che lì sono meno caratteristici e quindi meno famosi).
Come dice mio zio (che non è una figur retorica, ma esiste veramente) gli stranieri non sono migliori di noi, solo sono più seri (sia in senso positivo sia nell'essere più noiosi...).
Cordialmente...
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