Piergiorgio Welby
Mettere una foto mi sembra di cattivo gusto e superfluo, visto il bombardamento mediatico del viso di Welby che è stato fatto negli ultimi dieci giorni. Piergiorgio Welby vuole smettere di soffrire fisicamente. Vuole morire, sì. E' nostro diritto, è un diritto dello Stato impedire che ciò avvenga quando lui vuole, mettendo fine a sofferenze fisiche indicibili? In tutta sincerità NO.
La Signora Coscioni, vedova di Luca Coscioni, evidenziava il paradosso per cui suo marito è riuscito a evitare di essere attaccato a un respiratore artificiale perché lui ha deciso così in coscienza e perché lei ha avuto la forza e il coraggio di evitare che i medici d'autorità lo facessero, facendo presente la scelta del marito. Ma Piergiorgio Welby pare non avere diritto a dire: staccate questo respiratore. Le due cose a mio parere sono pressoché uguali.
E' terribile da dire e da pensare, ma in certi casi la sofferenza fisica porta a desiderare il termine della vita; non credo sia giusto che altri esseri umani possano obbligare una persona a vivere, contro la sua volontà. E' terribile, è tristissimo, è tragico. Ma è così.
Chi ha avuto l'esperienza di nonni malati credo possa comprendere più facilmente una affermazione di questo tipo. Obbligare una persona che ami a proseguire la propria vita, quando questa per la stessa persona non vale più, è molto brutto.
Su un tema del genere non possono esserci certezze assolute, ma per ora io sento così. Voi cosa ne pensate?
La Signora Coscioni, vedova di Luca Coscioni, evidenziava il paradosso per cui suo marito è riuscito a evitare di essere attaccato a un respiratore artificiale perché lui ha deciso così in coscienza e perché lei ha avuto la forza e il coraggio di evitare che i medici d'autorità lo facessero, facendo presente la scelta del marito. Ma Piergiorgio Welby pare non avere diritto a dire: staccate questo respiratore. Le due cose a mio parere sono pressoché uguali.
E' terribile da dire e da pensare, ma in certi casi la sofferenza fisica porta a desiderare il termine della vita; non credo sia giusto che altri esseri umani possano obbligare una persona a vivere, contro la sua volontà. E' terribile, è tristissimo, è tragico. Ma è così.
Chi ha avuto l'esperienza di nonni malati credo possa comprendere più facilmente una affermazione di questo tipo. Obbligare una persona che ami a proseguire la propria vita, quando questa per la stessa persona non vale più, è molto brutto.
Su un tema del genere non possono esserci certezze assolute, ma per ora io sento così. Voi cosa ne pensate?
11 commenti:
Sono d'accordissimo con te e penso che "staccare la spina" sia una scelta d'amore per se stessi e per chi ami. Non si può essere obbligati a sopravvivere immobili in un letto e attaccati ad un respiratore...Questa si chiama vita?! A me sembra peggio della morte...
Inoltre sono per la libertà di pensiero e di scelta, in tutti i sensi.
Sono d'accordo anche io...è una cosa terribile non poter scegliere...credo che l'Italia sia piena di ipocriti che si nascondono dietro agli ideali di quel fottuto "omino bianco" che ogni domenica ci illumina la strada dal suo balcone.
Ma quale balcone? E' una cazzo di finestra. Ti confondi con Romeo e Giulietta...
vorrei solo precisare che anche la santa sede ha parlato di accanimento terapeutico riferendosi al caso welby, quindi evitiamo di sparare cazzate sull'omino bianco.
Stavate parlando di me???
santa sede?? E che siamo nel rinascimento?
Io la chiamerei porcile.
Sul caso Welby sono stato chiaro con Carlo privatamente, non ne parlerò. Ma quando si tira in ballo la "santa sede"... non posso rimanere in silenzio.
Varano Liberale sei un mito come ti firmi.
In effetti si chiama santa sede, Robbè. E' uno dei tanti modi di chiamare il vaticano, senza che questo debba esprimere riverenza o altro. (tè capì? breeeavo)
Nello specifico, Sissi, alcuni esponenti vaticani hanno parlato, come dici tu, di accanimento terapeutico, mentre altri si sono riferiti a un più generico:"affidiamo la sua anima a Dio".
L'omino bianco cosa ha detto:
"(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC - Il Papa incoraggia la promozione di adeguate politiche che i malati terminali a convivere meglio con la propria malattia. Per il Pontefice bisogna garantire a queste persone "le condizioni per affrontare in maniera dignitosa le malattie incurabili e la morte". Proprio mentre in Italia il caso Welby impone una riflessione sulle malattie terminali, Benedetto XVI esorta la Chiesa a seguire l'esempio del Buon Samaritano per non far mancare mai sostegno a chi affronta la malattia."
(13 dicembre, 2006) Corriere della Sera. Il Papa denuncia parlando anche di embrioni e eutanasia: nella nostra società si fa «scempio del diritto alla vita».
Repubblica, 13 Dicembre 2006.
Le parole di Benedetto XVI. In un messaggio preparato per la Giornata mondiale del malato, che si terrà l'11 febbraio prossimo, il Pontefice scrive: "La Chiesa sostiene il malato incurabile e terminale, chiedendo politiche sociali giuste che aiutino ad eliminare le cause di molte malattie e richiamando una sempre maggiore attenzione per il morente e per quei malati per i quali che non ci sono cure disponibili". "C'è bisogno - prosegue il Papa - di promuovere politiche che creino le condizioni nelle quali gli esseri umani possano sopportare degnamente malattie incurabili ed anche la morte". Infine, Benedetto XVI esorta "i cari fratelli e sorelle sofferenti a contemplare le sofferenze di Cristo: la Chiesa è al vostro fianco, aiutandovi nell'ora del bisogno".
Ne ho prese solo tre, ma dovrebbero bastare per farsi una idea più precisa.
in poche parole è un invito a stringere i denti. In queste cose bisogna dire che il pontificato è realmente indietro. Poi però vogliono farsi la squadretta di calcio. Eh sì, sono un po' alle cozze.
Cmq sul tema dello "staccare la spina" per una volta indosso i panni del saggio pietrus (che non si è ancora esposto) e vi consiglio un film molto buono di alejandro amenabar: MAR ADENTRO.
Gran film...un po' pesantuccio ma che fa molto riflettere...io non voglio giudicare i cristiani e le varie religioni, le ritengo inutili, trovo solo che sia scandaloso che per molte tematiche delicate l'Italia non goda di una piena autonomia decisionale, in quanto la cosidetta Santa Sede (S.S.) a sede nella ns capitale...quindi soffriamo di un certo timore reverenziale verso il papa e le istituzioni ecclesiastiche (pensate solo che nessun palazzo di proprietà della chiesa paga l'ICI...)...mentre in paesi come l'Olanda, la Francia la Spagnache fanno parte della U.E. sono molto più liberali...per quanto riguarda Welby non entro nel merito la mia vita la considero mia e basta e sono IO a decidere se voglio morire o continuare a vivere stringendo i denti. Ad alcune persone dopo drammatici incidenti viene fuori un incredibile forza e voglia di vivere lottando questo è bellissimo ma non tutte le persone reagiscono così...alcune preferiscono una via "più facile" ma non per niente poco coraggiosa.
Per fortuna Dio a fatto quello che l'uomo per mancanza di corraggio non ha voluto fare!!!!! Patrizia
...si proprio...grazie dio...
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